Educare alla bellezza

I linguaggi dell’Arte Sacra nella civiltà dell’immagine

Fede e Devozione



Educare alla Bellezza è lo slogan e l’obiettivo che guiderà la programmazione 2020 dell’Istituto superiore di Scienze Religiose Alberto Marvelli di Rimini.  Obiettivo impegnativo e affascinante che potremmo esplodere in obiettivi secondari, che fanno intuire la portata della scelta accademica dell’Istituto riminese: i partecipanti saranno chiamati a comprendere la rilevanza educativa della bellezza della dimensione estetica e dei linguaggi dell’arte, acquisire una conoscenza adeguata nella lettura teologica dell’arte sacra operando un’accurata ermeneutica dei suoi significati, riconoscere l'efficacia della comunicazione didattica attraverso l'opera d'arte sacra, custodire ed educare alla bellezza valorizzando l’arte come modalità di conoscenza, di confronto e dialogo con la cultura contemporanea, per giungere a favorire la conoscenza dei nuovi linguaggi della cultura e della fede attraverso l’arte e sollecitare un più ampio e rinnovato interesse nei confronti del patrimonio artistico religioso e dei beni culturali ecclesiali.

E’ la direzione della Scuola che ci indica l’itinerario: “ Il vasto deposito di arte sacra rappresenta una straordinaria risorsa per comunicare, anche attraverso nuovi linguaggi vicini alla sensibilità contemporanea - segnata profondamente dalla civiltà dell’immagine - i contenuti del pensiero e della spiritualità. Già nell’VIII secolo un grande padre della Chiesa d’Oriente, san Giovanni Damasceno, all’interno dell’acceso dibattito animato dalle lotte iconoclaste, appellandosi proprio all’identità kerigmatica delle immagini sacre (e dello spazio sacro), scriveva: «Se un pagano viene e ti dice: “Mostrami la tua fede!”, tu portalo in chiesa e mostragli le immagini di cui è ornata, e spiegagli la serie dei quadri sacri» (Difesa delle immagini sacre). Questa straordinaria “sollecitazione” ha avuto proprio con il Concilio Vaticano II un rinnovato e importante impulso, tanto che i Padri conciliari hanno riconosciuto nell’arte sacra una delle «più nobili attività dell’ingegno umano», il cui fine è quello di elevare «le menti degli uomini a Dio» (Sacrosanctum Concilium, VII, 122). Proprio a partire da quest’importante orizzonte di senso sono maturate le riflessioni del Magistero ecclesiale di pontefici quali Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Più recentemente, anche Papa Francesco, nella sua Esortazione Apostolica Evangelii gaudium, ha particolarmente insistito su quest’aspetto, osservando come sia «bene che ogni catechesi presti particolare attenzione alla “Via della Bellezza”, auspicando «che ogni Chiesa particolare promuova l’uso delle arti nella sua opera evangelizzatrice in continuità con la ricchezza del passato» (§ 167).

Non a caso Paolo VI, a conclusione del Concilio Vaticano II, riflettendo proprio sull’importanza dell’arte nella vita della Chiesa, aveva avuto modo di osservare: «Questo mondo nel quale noi viviamo ha bisogno di Bellezza per non cadere nella disperazione. La Bellezza, come la Verità, mette la gioia nel cuore degli uomini ed è frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione».

Tutti i dettagli dell’iniziativa visitando il sito dell’Istituto: https://www.issrmarvelli.it/

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