Arte Sacra oggi. Perché?

Fede e Devozione


Arte Sacra oggi. Perché?

Perché ancora oggi si parla e si creano manufatti di Arte Sacra?

Papa Benedetto XVI nell’Udienza generale del 31 agosto 2011 ha affermato che “Un’opera d’arte è frutto della capacità creativa dell’essere umano, che si interroga davanti alla realtà visibile, cerca di scoprire il senso profondo e di comunicarcelo attraverso il linguaggio delle forme e dei colori. L’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l’alto.”

Papa Giovanni Paolo II, nella lettera apostolica Duodecimum saeculum, del 1987, ricorda agli artisti di “avere coscienza di compiere una missione al servizio della fede. Il linguaggio della bellezza, messo a servizio della fede, è capace di raggiungere il cuore degli uomini e di far loro conoscere dal di dentro Colui che osiamo rappresentare nelle immagini, Gesù Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo”.

E ancora S. Giovanni Damasceno ricorda che nell’opera d’arte Sacra si rende evidente una Presenza, cioè l’opera “svela il Mistero, parla il linguaggio dell’Incarnazione ed esprime con gli elementi della materia Colui che si è degnato di abitare nella materia, per poter realizzare la nostra salvezza tramite la materia”.

È quindi una grande opera quella a cui si accingono gli artisti oggi. Ma con quale coscienza?


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