Perdita e slittamento: la ricomprensione estetico-rituale di due beni

Nel rito si presentano possibilità o esigenze di cambiamento anche negli ordini liturgici più immutabili (Rappaport).
Lo spazio sacro muta al mutare del rito, cosicché alcuni manufatti vengono abbandonati o trasformati. Alcuni di questi beni possono risultare, inscindibilmente all'azione rituale, perfettamente atti all'esperienza liturgica.
Due i casi studio.
Il primo è un battistero esterno alla chiesa. L'opera di qualità giaceva in stato di abbandono. Il suo riuso ha permesso il recupero di un bene immobile e ha dato la possibilità di sviluppare le azioni rituali legate al battistero che spesso sono sincopate.
Il secondo esempio riguarda un caso di slittamento estetico (Dorfles); lo slittamento del significato di un significante artistico che travisa la funzione: un pulpito di una chiesa neoromanica a forma di ambone. Se ne è riproposto l'uso come ambone, azzerando lo slittamento, attraverso il recupero del rituale legato alla liturgia della Parola.
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