Paolo VI, il Papa degli artisti

Un rapporto fecondo e sincero con il mondo dell’arte. Paolo VI era anche questo, come testimonia la Collezione di Arte Religiosa Moderna nei Musei Vaticani istituita nel 1973.
Artista profeta e poeta
Presso la Cappella Sistina, Paolo VI definì l’artista “profeta e poeta, a suo modo, dell’uomo d’oggi, della sua mentalità, della società moderna”.
E come nelle puntate precedenti, è altamente suggestivo l’ascolto dell’audio originale del Papa tratto dagli archivi della Santa Sede.
Il direttore dei Musei Vaticani ci ha spiegato che la Collezione è frutto di una raccolta di opere che Paolo VI fece personalmente durante i primi 10 anni del suo pontificato grazie a donazioni di celebri artisti e collezionisti.
L’apertura all’arte contemporanea
“Testimoniare la religiosità e i valori spirituali della fede cattolica”. È questo – precisa Jatta – il filo comune della Collezione che raccoglie diverse forme espressive e artisti di differenti nazionalità. “Non è vero - affermò Montini nel suo discorso - che i criteri direttivi dell’arte contemporanea siano segnati soltanto dall’impronta della follia, della passionalità, dell’astrattismo puramente cerebrale e arbitrario”. Per il direttore dei Musei Vaticani, Paolo VI è “un pontefice che solo adesso viene capito per la sua modernità e la sua profondità culturale”.
Lo stupore dei visitatori
Paolo VI dunque accolse volentieri gli esiti creativi di importanti artisti contemporanei mettendo fine alle lacerazioni del passato nel rapporto fra Chiesa e arti figurative. “Codesta Arte – disse il pontefice - è documento che non solo ci interessa, ma ci obbliga a conoscerla”.
Ciò che ne deriva – aggiunge Jatta – è uno straordinario dialogo con la modernità. E alla direzione dei Musei Vaticani giungono costantemente messaggi di stupore da parte di visitatori che scelgono di raggiungere la Cappella Sistina passando appunto dall’appartamento Borgia dove ha sede la Carm.
A Koinè, dal 16 al 18 febbraio scopra le opere dei principali Artisti.