Promuovere una comunità spirituale è sempre stato al centro della missione dell'ospedale St Mary Mercy. Il primo edificio dell'attuale campus fu fondato nel 1959 da un gruppo di suore feliciane per servire una comunità che aveva urgente bisogno di assistenza sanitaria mentre l'industria automobilistica cresceva in modo esponenziale. Da quel momento, la popolazione della regione ha continuato a crescere e diventare più diversificata dal punto di vista demografico e spirituale. In considerazione di ciò, l'ambito programmatico di questo progetto ha compreso una cappella cattolica romana, una sala di riflessione e una sala di preghiera musulmana. Ci soffermeremo sulla cappella cattolica, ed in particolare sull’effetto luminoso che la luce naturale è in grado di creare.

Architettonicamente lo spazio incontra l'ospedale esistente e si innalza per fornire uno spazio più verticalmente generoso nella cappella. Le finestre della cappella sono progettate a fini liturgici: un'alta finestra a est fornisce luce bianca mattutina per la Messa quotidiana delle 6:00, un'apertura meridionale che contiene una speciale installazione di vetro dicroico permette il rimbalzare dei colori dello spetro luminoso nello spazio sacro. Infine una fila occidentale di vetrate a terra, stabilisce una relazione con un piccolo spazio verde: un giardino curativo.

La finestra dicroica è stata progettata per massimizzare la gamma di colori ottenibili da due "colori" di vetro stratificato, studiando attentamente il modo in cui i raggi solari filtrano naturalmente nello spazio sacro, nel corso dell’intera giornata.

A Koinè dal 26 al 28 aprile 2020, i massimi esperti di Vetrate Artistiche per le Chiese, renderanno visibili gli esiti dei loro lavori, in questi ultimi anni volti in modo particolare allo studio delle rifrazioni luminose naturali.