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La vetrata artistica contemporanea in Italia: la "veranda degli angeli" di Narcissus Quagliata

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La vetrata artistica contemporanea in Italia: la "veranda degli angeli" di Narcissus Quagliata

Il progetto di edificare una chiesa dedicata ai sette martiri cristiani costretti prima del supplizio a costruire le terme di Diocleziano venne avanzato nel 1541 da Antonio Lo Duca che affermò di aver avuto la visione della Vergine e degli angeli aleggianti sugli antichi ruderi. Durante il giubileo del 1550 Lo Duca convinse Giulio III a reimpiegare il complesso termale come spazio religioso e di impiantarvi altari provvisori.

Il progetto di realizzare una chiesa dedicata alla Madonna degli Angeli entro le Terme di Diocleziano, venne a far parte del piano urbanistico di Pio IV.

vetrata degli angeli

Michelangelo nel suo intervento modificò l’orientamento aprendo l’ingresso sul lato opposto, trasformando l’ampio ambiente circolare del calidarium in una rotonda conclusa dopo la sua morte con un modesto lucernario sostituito dal Vanvitelli con un altro, e soppresso agli inizi del secolo scorso. Il Giubileo dell’anno 2000 fu l’occasione per concludere infine la copertura della chiesa michelangiolesca. Il cardinale W. Keeler, arcivescovo di Baltimora commissionò a Narcissus Quagliata la conclusione del vestibolo con un lucernario in vetro. Una serie di anelli concentrici in vetro sempre più luminosi raggiunge il vertice chiuso da una triplice sfera di cristallo quasi incolore; dalla sfera si partono sette raggi destinati a spargere all’interno dell’ambiente riflessi di luce.

Tre lenti captano la posizione del sole nelle diverse ore del giorno e nelle diverse stagioni, e ne proiettano l’immagine al centro della rotonda. Le simbologie sono immediate: le tre sfere concentriche alludono alla Trinità, fonte della luce che scende sul mondo, i sette raggi agli arcangeli e ai sette martiri. Una sorta di “veranda”, da cui gli angeli possono guardar entro la loro basilica. Il tema del cielo è congeniale alla weltanshaaung dell’ artista, come ebbe a rivelare a proposito della vetrata da lui eseguita per la stazione metropolitana di Taiwan: “Da bambino – dice l’artista – amavo osservare le stelle e la Via Lattea che, secondo me, possiedono misteri infiniti”.
Una weltanschaaung che si rilega alla concezione medievale della vetrata espressa da Pierre de Roissy. “Veranda degli Angeli”; ma anche meridiana grazie a un complesso sistema di lenti astronomiche che riflette sul pavimento il cerchio del sole.

Dott.ssa Caterina Pirina
Presidente del Corpus Vitrearum Italia


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