Corso per tecnici: la domotica applicata alle chiese
Dai sacrestani alla domotica, la Chiesa si rinnova anche nella gestione dei suoi edifici e dei suoi impianti. Una volta scomparsi questi factotum che affiancavano i sacerdoti per tutti i lavori di manutenzione necessari a mandare avanti una struttura parrocchiale, la via maestra diventa quella dell’automazione intelligente con cui regolare funzioni come l’illuminazione, il riscaldamento o l’apertura e chiusura di chiese, canoniche e oratori.
Obiettivo: trasformare un luogo di culto, tramite la Domotica, in uno “smart building”, un edificio “intelligente”: in questo modo si compie un primo passo verso la creazione di una “smart city”. In un immobile spesso vincolato come i luoghi di culto, l’inserimento delle dotazioni impiantistiche è un problema non di poco conto, stante la storica invasività delle infrastrutture tecnologiche: la domotica attualmente rappresenta la filosofia progettuale più innovativa ma, soprattutto, più “leggera” dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo.
I luoghi di culto sono infatti spazi costruiti, complessi e particolari, in cui l'impiantistica elettrica e l'infrastruttura tecnologica, pur non essendo ostentate e in molti casi neanche originariamente previste, assumono oggi sempre di più un'importanza rilevante, sostanziale ed essenziale, determinante sia per il comfort e la sicurezza delle persone sia per il contenimento di costi energetici e gestionali, nonché per offrire a parroci e fedeli funzionalità utili e apprezzabili anche dal punto di vista pastorale.
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