L'arte floreale nello spazio liturgico

La funzione della presenza floreale all'interno delle chiese

Chiesa e Liturgia


L'arte floreale nello spazio liturgico

di Arch. Micaela Soranzo

I fiori sono sempre stati presenti nelle chiese, ma oggi si evidenzia una presenza floreale spesso triste o dimessa, rivelatrice di un vero e proprio vuoto; non si comprende purtroppo che i fiori sono un supporto per la preghiera e creano un clima gioioso e un’atmosfera di festa. I documenti della Chiesa sono molto sobri nel trattare il tema dei fiori nella liturgia e solo nei Praenotanda al Messale si fa riferimento anche al luogo dove metterli. Infatti, una bella decorazione floreale ha il compito di valorizzare e dare significato ai luoghi della celebrazione, non di nasconderli. All’altare, mensa del Signore, il fiore deve essere reciso, dunque sacrificato, mentre all’ambone, ‘icona spaziale della resurrezione’, è collegata l’immagine del giardino, come per l’area battesimale, giardino edenico. L’attenzione principale, però, deve essere per la Liturgia, perché i fiori introducono nell’immobilità dell’architettura lo scorrere dell’anno liturgico e la diversità delle feste.

I fiori sono sempre stati presenti nelle chiese, ma purtroppo oggi si evidenzia una presenza floreale triste o non adatta, rivelatrice di un vero e proprio vuoto; vi è una ‘superficialità’ in queste decorazioni floreali, che spesso testimoniano indifferenza, fretta e negligenza. I luoghi della celebrazione, e soprattutto l’altare, o sono travolti da una disordinata abbondanza di addobbi, dove i fiori avvizziscono nei vasi, oppure sono completamente spogli. Bisogna, invece, comprendere che i fiori sono un supporto per la preghiera e la contemplazione e per la loro bellezza creano un clima gioioso e un’atmosfera di festa.
Il senso religioso ha dunque spinto tutti i popoli in tutti i secoli, per le loro feste e le loro preghiere, a cogliere dei fiori per manifestare i sentimenti che provano e che non sanno esprimere.

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