Il Rinnovamento della comunità ecclesiale nel solco della riforma liturgica.

la consegna alle Comunità cristiane della terza edizione italiana del Messale Romano.

Chiesa e Liturgia



La nuova traduzione del Messale Romano, la terza edizione italiana del Messale promulgato da Paolo VI, è pronta per raggiungere le Comunità cristiane, con ricezione prevista presumibilmente per la prossima Quaresima.

L’Assemblea generale della Conferenza Episcopale ha approvato la traduzione italiana della terza edizione del Messale Romano, a conclusione di un percorso durato oltre 16 anni. In tale arco di tempo, si legge nel comunicato finale dell’Assemblea generale straordinaria della Cei (12-15 novembre 2019), vescovi ed esperti hanno lavorato al miglioramento del testo sotto il profilo teologico, pastorale e stilistico, nonché alla messa a punto della “Presentazione” del Messale, che aiuterà non solo a una sua proficua recezione, ma anche a sostenere la pastorale liturgica nel suo insieme. Nell’intento dei vescovi, infatti, la pubblicazione della nuova edizione costituisce l’occasione per contribuire al rinnovamento della comunità ecclesiale nel solco della riforma liturgica. Di qui la sottolineatura, emersa nei lavori assembleari, relativa alla necessità di un grande impegno formativo.  La liturgia, hanno evidenziato i vescovi, coinvolge l’intera assemblea nell’atto di rivolgersi al Signore: “Richiede un’arte celebrativa capace di far emergere il valore sacramentale della Parola di Dio, attingere e alimentare il senso della comunità, promuovendo anche la realtà dei ministeri. Tutta la vita, con i suoi linguaggi, è coinvolta nell’incontro con il Mistero: in modo particolare, si suggerisce di curare la qualità del canto e della musica per le liturgie”. Per dare sostanza a questi temi, si è evidenziata l’opportunità di preparare una sorta di “riconsegna al popolo di Dio del Messale Romano” con un sussidio che rilanci l’impegno della pastorale liturgica. 

Il Messale non è dunque un semplice strumento liturgico, ma un riferimento puntuale che custodisce la ricchezza della tradizione vivente della Chiesa e permette nel rito di attuare il mistero pasquale nell’oggi della storia.

Koinè 2020, subito dopo la Pasqua, dal 26 al 28 aprile, offrirà alla Comunità Cristiana un suo apporto specifico alla scoperta della nuova edizione del Messale e lo farà con la sua “ottica tipica” cioè tratteggiando il dialogo tra Arte e Teologia nel nuovo testo, grazie a due prospettive: una preminentemente teologica con un contributo del Teologo Giuliano Zanchi, la seconda focalizzata sull’Arte, con un dialogo tra il teologo liturgista Paolo Tomatis e l’Artista Mimmo Paladino, autore delle immagini del nuovo messale.

Tutti i dettagli sul programma dell’evento

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