I beni culturali testimoni della fede della comunità

Papa Francesco, Saluto al Convegno “Dio non abita più qui”, 29.11.18

Edilizia di Culto


I beni culturali testimoni della fede della comunità

I beni culturali ecclesiastici sono testimoni della fede della comunità che li ha prodotti nei secoli e per questo sono a loro modo strumenti di evangelizzazione che si affiancano agli strumenti ordinari dell’annuncio, della predicazione e della catechesi.

Ma questa loro eloquenza originaria può essere conservata anche quando non sono più utilizzati nella vita ordinaria del popolo di Dio, in particolare attraverso una corretta esposizione museale, che non li considera solo documenti della storia dell’arte, ma ridona loro quasi una nuova vita, così che possano continuare a svolgere una missione ecclesiale.

Infine, i beni culturali sono finalizzati alle attività caritative svolte dalla comunità ecclesiale. Ciò è messo in luce ad esempio nella Passio del martire romano Lorenzo, dove si narra che egli, «avuto l’ordine di consegnare i tesori della Chiesa, mostrò al tiranno, prendendosene gioco, i poveri, che aveva nutrito e vestito con i beni dati in elemosina» (Martirologium Romanum, editio altera, Typis Vaticanis 2004, 444).

E l’iconografia sacra ha sovente interpretato questa tradizione mostrando san Lorenzo nell’atto di vendere le preziose suppellettili del culto e di distribuirne il ricavato ai poveri.

Ciò costituisce un costante insegnamento ecclesiale che, pur inculcando il dovere di tutela e conservazione dei beni della Chiesa, e in particolare dei beni culturali, dichiara che essi non hanno un valore assoluto, ma in caso di necessità devono servire al maggior bene dell’essere umano e specialmente al servizio dei poveri.


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